Non c’è bisogno di dirlo, l’estate è considerato il periodo migliore per le alte temperature e il refrigerio offerto dalle acque dell’oceano: l’ideale per chi vuole fuggire dal cemento delle metropoli giapponesi.
Ci sono anche dei contro, però:

1) prezzi dei voli

2) rischio meteo

3) affollamento turistico

In particolare, il punto 2 è importante: la stagione delle piogge va da metà maggio a metà giugno, toccando l’arcipelago un mese prima rispetto a Honshū.

Tuttavia, il periodo più vulnerabile è senz’altro quello che va dalla seconda metà di agosto a fine settembre, dove i tifoni colpiscono quasi matematicamente questa regione. Noi, purtroppo, siamo stati pesantemente colpiti da un tifone (pur avendo scelto di andare a Okinawa a inizio settembre a nostro rischio e pericolo): ciò ha significato dover passare quasi 3 giorni a perdere tempo nei centri commerciali di Naha, il capoluogo, con aeroporti e autostrade bloccate.

Fate quindi attenzione, soprattutto se incastonate il viaggio a Okinawa tra la fine del vostro tour in Giappone e  prima del ritorno a casa: se, malauguratamente, un tifone dovesse passare su Okinawa potreste perdere il volo di connessione per il rientro.

Dopo il passaggio dei tifoni, per ancora un mese (o un mese e mezzo a seconda dell’annata), potete godere di un fantastico mare. La temperatura dell’acqua si abbassa un po’ ma, da ottobre fino a fine novembre, specialmente nelle isole più meridionali (le isole Yaeyama, rappresentate da Ishigaki) La stagione balneare è ancora buona. In particolare, considerate il fatto che: 1) i voli costano già meno 2) il numero di turisti diminuisce

Perché mai andare a Okinawa in inverno?

Effettivamente, pur essendo isole tropicali, non si trovano sufficientemente a sud per poter fare il bagno tutto l’anno. L’acqua non è freddissima, ma non la consiglieremmo ai più freddolosi.

Se invece amate immersioni, diving con muta e altre attività simili, non pensateci due volte. Anche per un discorso di stagionalità, in inverno viene relativamente poca gente, i voli costano veramente poco (a volte, con le compagnie low cost, potrete trovare voli da 4.000/6.000 yen sola andata da Tōkyō o Ōsaka per Naha) ed è facile prenotare varie attività.

Oltre alle immersioni, un’altra attività consigliata è il whale whatching. Al largo delle isole, ci troviamo praticamente nel Pacifico: sarà quindi possibile ammirare animali mastodontici, come balenottere azzurre, delfini e altri mammiferi acquatici.

Infine, Okinawa non è solo mare e natura: la civiltà delle Ryūkyū ha conservato fino ai giorni odierni una sfilza di tradizioni, insieme a antichi usi e costumi. In questo periodo è possibile concentrarsi sul folklore dell’isola. Potrete indossare i coloratissimi ed eleganti abiti tradizionali, provare a realizzare il vostro shisa in terra cotta, partecipare a una lezione di cucina regionale e chi più ne ha più ne metta!

E ancora, se ciò non bastasse, per gli appassionati di storia, Okinawa è un vero e proprio tesoro: potrete esplorare le decine di gusuku (fortificazioni e resti storici sparsi tra le isole, ora patrimonio UNESCO) o i siti della Seconda Guerra Mondiale.

Tra i vari viaggi, siamo stati a Okinawa anche a inizio aprile, e vi diremo… Abbiamo trovato 28 gradi e un mare fantastico! Quindi, perché non visitare l’arcipelago in primavera?
Il classico viaggio nel Giappone “tipico”, fra ciliegi, templi e grattacieli, abbinato a un po’ di mare nelle isole più a sud dell’arcipelago funziona alla grande!

Ecco un paio foto che abbiamo scattato a Taketomi la prima settimana di aprile: